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Con lo sviluppo di tecnologie quali ad esempio, radar, radio, televisioni e cellulari è cresciuto esponenzialmente l’utilizzo di radiazioni elettromagnetiche e le città si sono riempite di antenne trasmittenti per la riproduzione di tali segnali.

Questa crescita vertiginosa degli spot emittenti ha prodotto un aumento notevole della radiazione elettromagnetica a cui tutti noi siamo sottoposti, rendendo necessario attuare delle politiche di sorveglianza sia per valutare l’inquinamento elettromagnetico a cui siamo sottoposti, sia per monitorare la qualità dei singoli segnali e la loro copertura sul territorio.

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Il primo luglio del 2016 gli stati membri dell’Unione Europea dovranno recepire con rispettive leggi nazionali la Direttiva Europea 2013/35/EU che fissa i requisiti minimi di salute e sicurezza alle esposizioni dei campi elettromagnetici per i lavoratori professionalmente esposti.

Per questa ragione e per la motivazione che ci spinge a progettare strumentazione sempre più performante ed al passo con le nuove tecnologie digitali, la divisione ricerca & sviluppo della MPB ha realizzato il primo strumento al mondo “all in one” capace di contenere in appena 7 cm di diametro l’elettronica per analizzare in modo selettivo il segnale (analizzatore di spettro), il circuito di alimentazione realizzato con batterie al litio ad alta capacità ricaricabili e sostituibili dall’operatore, ed in ultimo tre dipoli ortogonali tra di loro per la misura isotropica del segnale.

La tabella riporta le principali differenze tra un sistema di misura tradizionale costituito da antenna isotropica triassiale, cavo di collegamento coassiale ferritato, analizzatore di spettro ed il SEP.

PROBLEMATICHE ESISTENTI SISTEMI DI MISURA TRADIZIONALI SEP (Selective Electric Probe)
Uso del cavo coassiale ferritato La connessione elettrica tra antenna ed analizzatore di spettro va ad interferire sulla risposta in frequenza dell’antenna. Gli errori sono poco quantificabili. Il problema non si può escludere ma solo ridurre tramite l’utilizzo di ferriti. Il loro impiego non è ottimale in tutta la banda di frequenza dell’antenna Non esiste il cavo coassiale ferritato, pertanto il problema non sussiste
Errore di Isotropia Tra i 3 dipoli ed il connettore “N” sono presenti più cavi (cavo RF e cavo di commutazione/alimentazione) Tutto questo peggiora di molto l’isotropia dell’antenna I 3 dipoli sono connessi direttamente al ricevitore. Questa scelta progettuale è stata finalizzata per minimizzare l’errore di isotropia
Alimentazione Poca autonomia di funzionamento dell’analizzatore di spettro a batterie. In molti casi non sono sostituibili dall’operatore. La loro sostituzione implica lo spegnimento del sistema Batterie ricaricabili e sostituibili dall’operatore senza dover spegnere l’elettronica. Lunga autonomia di funzionamento
Taratura 3 elementi del sistema da tarare: Antenna, cavo ferritato ed analizzatore di spettro Si tara soltanto il SEP
Trasportabilità e leggerezza Peso ed ingombri non trascurabili. Antenna, cavo ed analizzatore di spettro Tutto in 370 grammi

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Altre, “uniche”, caratteristiche del SEP

  • Collegamento tra sensore e pc tramite fibra ottica, per gestione delle misure e salvataggio dei dati
  • Il collegamento tra sensore e pc avviene tramite fibra ottica, si evitano quindi ogni distorsione o riflessione nel trasferimento dei dati
  • Autonomia oltre 9 ore (utilizzo 4 batterie)

Maggiori informazioni tecniche sono riportate nel depliant.

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